29 mar 2011

Premio "ALDO AJO'" 2011 - Gubbio

... and the Winner is... FABRIZIO DUSI con il suo BLA BLA 3D
(due opere selezionate)



Secondo posto ROMINA MAZZOCCO " Nuvola bianca nuvola nera"
Terzo posto     LELIA CARDOSI " Desert"

18 partecipanti: MENGONI GABRIELE, DUSI FABRIZIO, CASSETTA LETIZIA, SALMISTRARO ELENA, BENZONI ILARIA, TARAMASCO FABIO, BRUNI VIGNATELLI CRISTIANA, PASCOLINI STEFANO, CARDOSI LELIA, FACCHINELLO GIUSEPPE, ARDINI FRANCESCO, GUERRI ANNALISA, FERRO VITO, REIS MARIO, POLLONIATO PAOLO, MAZZOCCO ROMINA, MONACELLI LETIZIA, CACCAMO CECILIA


Lelia Cardosi con "Desert"
(istallazione - tecnica Raku)












Due opere selezionate per Annalisa Guerri "Soldier" "Soldier #I"
(tecnica Print su porcellana - Terracotta e smalti)



Bravi!! I care about you...

28 mar 2011

Les céramiques de Fernand Léger a Biot fino al 16 maggio 2011

Prosegue fino al 16 maggio 2011 presso il Musée National Fernand Léger di Biot la Mostra "Haut en Couleur, les céramiques de Fernand Léger", colorata collezione di opere ceramiche dell'artista.
Intorno al 1950, la ceramica occupa un posto privilegiato nella creazione di Léger. Come Picasso, Chagall, Braque, negli stessi anni, Léger è stato iniziato a questa tecnica durante i viaggi regolari sulla Costa Azzurra, lavorando con due ex studenti del suo studio a Biot: il ceramista Roland Brice e suo figlio Claude.

Avvicinandosi alla ceramica, con l'occhio di un pittore, gioca con la luce sul rilievo per dinamizzare le sue composizioni e animare i suoi famosi anelli neri. In pochi anni passa dalla produzione di piccoli rilievi a progetti monumentali: sculture policrome progettate per gli spazi pubblici, realizzando così la sua aspirazone di un'arte per tutti...

MUSEE NATIONAL F.LEGER

23 mar 2011

Contaminazioni di terra e fuoco… di Elettra Cipriani

Galleria Fuoricentro Roma - Opening 14 marzo 2011, fino al 1° aprile 2011

Contaminazioni di terra e fuoco… colori e simboli che rivelano la potenza degli elementi materici combinati tra loro, sulle superfici dei grandi piatti ingobbiati di nero - appesi alle pareti - e dei circa 300 piattini ridotti in scala 1:10 che formano l’istallazione-tappeto adagiata sul pavimento della galleria…

Ogni pezzo rivela l’espressione di un che per Elettra Cipriani sembra identificarsi con la forma armoniosa del piatto - luogo eletto per sperimentare accordi tra elementi e per proporre quell’idea di circolarità degli eventi e di interconnessione tra le cose nel mondo.

Combinazioni ripetute ogni volta in modo diverso, che si alternano e si fondono in un dialogo tra elementi, come le lamine di metallo adagiate su sfondi fluidi di smalto ceramico - dai colori primari dell’azzurro, del rosso, dell’arancio selenio, del bianco - o i frammenti vetrosi color rubino, ottenuti dai vetri di Murano, che Elettra ama inserire sullo sfondo nero opaco dei suoi piatti.


Nella mostra, allestita in un unico grande locale, immediata è la visione d’insieme e la percezione delle infinite possibilità alchemiche che la ceramica offre, anche se restano ampi i margini di casualità per gli effetti sulle superfici - che si rivelano dopo la cottura - ed è proprio qui il fascino e la peculiarità di quest’arte che resta aperta a mille invenzioni e
soluzioni interpretative.


Liberare la creatività e lasciare spazio all’immaginazione…! sembra essere il messaggio dell’istallazione dei piattini sul pavimento.

Proprio grazie all’immaginazione infatti qualcuno ha riconosciuto i “numeri” sulle superfici dei piattini, formati dalle pennellate di smalto, da segni involontari o da elementi materici countable

E allora tutti a cercare lo zero, l’1, il 2, il 3, il 4, il 5… fino al 9 - che di norma chiude un ciclo – per realizzare una piccola serie, da collezione e poi ognuno a cercare la propria corrispondenza, qualcosa di significante per sé da portar via, contribuendo così all’idea dell’artista di permettere che, con una piccola somma, ognuno acquistasse un piattino, un’opera d’arte in miniatura, un granello di creatività da piantare e coltivare nel proprio orto…

L’istallazione così ideata ha risvegliato l’istinto primordiale del riconoscimento e della raccolta, e ognuno portando via almeno un pezzo ha trasformato l'opera, che ha mutato quindi il suo aspetto sulla base ai pezzi restanti.

Un momento interattivo... un gioco! come ha detto Elettra Cipriani, un'artista alla continua ricerca di suggestioni, nella vita come nell'arte... prese entrambe con un pizzico di sana ironia!

Elettra Cipriani